Dopo anni di ricerca Silvano Vinceti è riuscito a individuare con esattezza alcuni luoghi rappresentati nel più famoso quadro di Leonardo, tra cui il ponte Romito e Rocciamelone sul colle di Moncenisio. La scoperta ha destato attenzione in tutto il mondo. Armando Editore 2024AmazonIbs
Leonardo da Vinci fece il suo ultimo viaggio in Francia nel 1517, due anni prima della sua morte, percorrendo la Via Francigena e attraversando il Moncenisio. E così un particolare del paesaggio a sinistra della Gioconda gli fu ispirato da monte Rocciamelonee da un laghetto che si trovano nel territorio del piccolo comune di Ferrera Moncenisio, ai confini con il territorio francese.
Sono i recenti risultati di una ricerca condotta dallo storico dell'arte Silvano Vinceti, illustrati nel suo nuovo libro “Il paesaggio della Gioconda tra misteri e suggestioni” (Armando Editore, 176 pagine), in uscita in questi giorni.
Ma i misteri risolti non finiscono qui. La prima parte del libro è, infatti, dedicata alla scoperta che nel 2023 ha avuto una risonanza mondiale e, cioè, l'asserita convinzione che quello rappresentato nello sfondo della Monna Lisa è il Ponte Romito. Oggi del manufatto etrusco-romano resta un solo arco, a Laterina, piccolo municipio del comune di Laterina Pergine Valdarno, nella provincia di Arezzo. “Nel periodo tra il 1501 e il 1503 il ponte era in funzione e frequentatissimo - scrive Vinceti - come attesta un documento sullo stato dei manufatti nelle proprietà della famiglia dei Medici, ritrovato negli archivi di Stato di Firenze. E proprio in quel periodo Leonardo si trovava in Val d'Arno”. Queste e numerose altre corrispondenze avvalorano l'ipotesi del Ponte Romito, a scapito di altre avanzate in passato - sul ponte medievale di Bobbio, in provincia di Piacenza, e il ponte a Buriano in provincia di Arezzo - e in questi giorni da una geologa sul ponte Azzone Visconti di Lecco.
Vinceti descrive, poi, le prove a sostegno del fatto che il paesaggio dipinto nella parte bassa a sinistra della Gioconda è stato ispirato dal complesso di balze, o piramidi di terra, nella zona del Val d'Arno superiore.
Proseguendo le sue ricerche, lo storico ha riesumato ed esaminato molti documenti storici, spinto dal desiderio di capire quale percorso fece Leonardo per recarsi l'ultima volta in Francia, ad Amboise, e in quale anno. A questo proposito l'ipotesi dominante è che fu nell'autunno del 1516, ma nel Codice Atlantico lo stesso Leonardo scrisse poche righe riportando di essere giunto ad Amboise nel maggio del 1517: “il di della discensione in Ambosa 1517 di maggio nel Clu”.
“I documenti che ho esaminato - scrive Vinceti - certificano che nel sedicesimo secolo il colle del Moncenisio era quello più gettonato per attraversare le Alpi e scendere in terra francese. A tal proposito vi sono testimonianze di molti personaggi, da Margherita di Valois, sorella minore del re Enrico II di Francia, alla duchessa Jolanda, figlia del re di Francia Carlo VII e moglie di Amedeo IX di Savoia. Tra gli altri anche Michel de Montaigne, filosofo, scrittore e politico francese”. E argomenti climatico-atmosferici, geografici e infrastrutturali a favore di questo percorso vennero riportati all'epoca anche dalle famose guide alpine Marrons, uomini coraggiosi e robusti che, a pagamento, prestavano servizio come portatori per il transito del valico del Moncenisio.
E quanto osservato durante questo viaggio molto probabilmente ispirò Leonardo per dipingere parte del paesaggio alla destra della Gioconda (alla sua sinistra, guardando il quadro). Il genio del Rinascimento, infatti, nello sfondo d'insieme dei suoi dipinti raffigurava particolari di paesaggi reali. Tesi confermata dal prof. Carlo Vecce e, in epoca più antica, dallo storico leonardesco Gustavo Uzielli.
Leonardo, quindi, scrive Vinceti nel libro, nel suo viaggio verso Amboise vide le catene montuose che avvolgono il colle del Moncenisio, e nello specifico quella di Rocciamelone, dove passava la vecchia via Francigena. E vide anche un piccolo lago.
Utilizzando anche un drone, lo storico ha potuto confrontare questi particolari con la parte alta del paesaggio dipinto da Leonardo. La corrispondenza è davvero notevole.
E, ad avvalorare le tesi esposte, Silvano Vinceti e un collaboratore del Comitato da lui presieduto (Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali) hanno scoperto nella parte alta del paesaggio della Gioconda, sopra il lago e la montagna di Rocciamelone, quella che sembra essere una scritta: “juse”. Si tratta di un francesismo che rinvia alla Val Susa. Uno di quelli che Leonardo usò anche nel suo testamento.
Che cosa nascondono gli occhi della Gioconda? Quale segreto custodiscono? Chi si cela dietro quello sguardo enigmatico? Il libro dà una lettura della Monna Lisa non solo a livello pittorico, filosofico e morale, ma analizza il famoso quadro anche in quanto trasposizione psicologica di Leonardo e monito di stampo umanistico per le generazioni a venire. Armando editore - 2011AmazonIbs
L'autore cerca di dare una risposta a due enigmi irrisolti: quale fu la vera identità della Gioconda, esiste la possibilità di una seconda Gioconda? Per trovare la soluzione dei misteri, percorre nuove strade, riporta alla luce documenti storici trascurati o sottovalutati, come il Testamento del Salai, la complessa relazione fra Leonardo e il suo allievo. Armando Editore - 2016AmazonIbs
La Gioconda, il ritratto più celebre della storia, fu portato dallo stesso Leonardo da Vinci in Francia, dove si trova dal 1517. Anche se a distanza di secoli sopravvive l'idea, sbagliata, che ad appropriarsi dell'opera furono le truppe di Napoleone. L'enigmatico dipinto a olio su tavola di legno di pioppo (77×53 cm e 13 mm di spessore), fu acquistato dal re Francesco I. Secondo alcune fonti per 4 mila scudi d’oro, equivalenti più o meno a due anni dello stipendio di allora del genio toscano. Potrebbe essere stato lo stesso Leonardo a dare la Gioconda al re. Altra ipotesi è che la vendita potrebbe essere stata mediata da Gian Giacomo Caprotti detto il Salaì, uno degli allievi di Leonardo. Tornando al legame tra il dipinto e Napoleone, sembra certo che Bonaparte lo amasse a tal punto da portarlo nel 1800 al Palazzo delle Tuileries, sua residenza, per appenderlo nelle stanze della moglie Joséphine. Nel 1804 la Monna Lisa sarebbe poi entrata a far parte delle collezioni del Louvre, che all’epoca si chiamava Musée Napoléon.
Una pagina del Codice Atlantico conservato nella Biblioteca Ambrosiana
Napoleone non portò la Gioconda dall'Italia in Francia, ma rubò manoscritti leonardeschi e il Codice Atlantico, ovvero la più ampia raccolta esistente di disegni e scritti del grande artista, requisito nel 1796 ed esposto al Louvre fino al 1815. Il Codice tornò in Italia nella Biblioteca Ambrosiana grazie all’operato di Antonio Canova su incarico dello Stato Pontificio. Fu l'unico codice di Leonardo ad essere restituito all’Italia tra quelli trafugati e che tutt'oggi sono noti come “Codici dell’Istituto di Francia”. Conservati nella Biblioteca nazionale della capitale francese contengono progetti, disegni e considerazioni.
3 maggio 2023 - Utilizando imágenes de drones y a partir de antiguos documentos de la época de los Médici hallados en el archivo de Estado de Florencia, el historiador italiano Silvano Vinceti, uno de los máximos estudiosos de Leonardo da Vinci (1452-1519), anunció hoy con bombos y platillos un nuevo descubrimiento sobre la Gioconda, la obra de arte más conocida y analizada del mundo, que atrae todos los años millones de visitantes en el Louvre de París....
Il Prof. Átila Soares da Costa Filho parla della ricerca di un ideale di bellezza maggiore da parte di Leonardo che si basa sul principio del doppio o degli "opposti" nelle cose. Clicca qui per leggere l'intero articolo
4 maggio 2023 - Un historien de l’art italien affirme avoir identifié le pont qui se trouve en arrière-plan du tableau de Léonard de Vinci, exposé au Louvre.
3 maggio 2023 - "Forse svelato uno dei misteri del più celebre dipinto del mondo. Si tratterebbe del ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo. Lo dice una nuoiva ricerca"
9 maggio 2023 - Fin del misterio", "Noticia bomba", "Terremoto en el mundo del arte". "Encuentran un detalle de la Mona Lisa que había pasado desapercibido durante 500 años"...
Il sito Historical Correct ha analizzato, mettendole a confronto, le tesi sul ponte dipinto da Leonardo da Vinci nel paesaggio della Gioconda. Il risultato è che il Ponte di Laterina, identificato dallo storico Silvano Vinceti, è decisamente quello preso a modello dal genio del Rinascimento.
Di seguito la traduzione in Italiano di quanto spiegato nel video.
Nel maggio 2023 lo storico Silvano Vincenti ha affermato che il ponte mostrato nel dipinto della Gioconda non si trova nella frazione di Ponte Buriano, in provincia di Arezzo, come si credeva in precedenza, ma piuttosto nella vicina località toscana di Laterina, che si trova a circa sei chilometri e mezzo di distanza in linea retta o 17,7 chilometri per strada. Per secoli il borgo di Ponte Buriano, situato in Toscana, è stato oggetto di dibattito riguardo al ponte raffigurato sullo sfondo del dipinto della Gioconda.
Gli abitanti sono fiduciosi che il ponte dietro la Gioconda sia il loro Ponte Buriano, che è stato un elemento cruciale della loro campagna turistica locale, e affermano persino la proprietà del ponte sul cartello di benvenuto della località. Tuttavia lo storico Silvano Vincenti ha recentemente suggerito che il ponte nel dipinto sia in realtà il Ponte Romito situato nella vicina città toscana di Laterina. Quindi, senza alcun pregiudizio sulle due località, condurrò la mia indagine utilizzando Google Earth Pro su entrambe.
Prima di iniziare, facciamo un Fact Check, ovvero una verifica dei fatti. 1- Monna Lisa è seduta su una sedia. 2- È in un portico con colonne. 3 - Il ponte è in piena vista laterale, perpendicolare al sito e a circa 800 metri o più dal portico. 4 - una strada sinuosa sul lato sinistro. 5 - scena fluviale in lontananza su entrambi i lati della donna. 6 - Immagine dipinta su una collina guardando in basso da circa 150-300 metri di altezza. 7 - rupe accanto al ponte sulla destra.
Cominciamo dal ponte stesso. A Ponte Buriano guardando a ovest non ci sono proprio colline. Proviamo a est. Cercando a est vedo delle possibilità. Successivamente andremo in questa posizione collinare e guarderemo e confronteremo il dipinto. Il problema qui è che l'altitudine è di soli 30 metri sopra il livello del fiume. Ho posizionato l'angolo del ponte di circa 8 gradi in modo che corrisponda all'angolo nel dipinto.
Inoltre, non ci sono strade tortuose come raffigurate nel dipinto. Ricorda che dovrebbe esserci una vista dell'acqua su entrambi i lati e l'unico modo possibile è il percorso attuale che stiamo guardando. Una qualsiasi delle proprietà indicate potrebbe essere soddisfacente. Una struttura costruita in alcune aree della mappa evidenziata produrrebbe una vista sull'acqua sui lati destro e sinistro. Questa posizione offrirebbe acqua su entrambi i lati, ma l'altezza è troppo bassa, solo 30 metri sopra l'acqua.
Questa è la posizione migliore per il ritratto di Monna Lisa. Luogo di origine per la frazione di Ponte Buriano. Conclusione 1. L'elevazione non corrisponde all'immagine 2. Il ponte ha sei arcate, non quattro come nel dipinto. 3 - Nessuna strada sinuosa. 4 - nessuna piccola rupe accanto al ponte. Conclusione: due stelle su sei.
Secondo lo storico Silvano Vincenti, il ponte che si vede sullo sfondo del dipinto della Gioconda non è il ponte Buriano, o di Bobbio, come si credeva in precedenza, ma piuttosto il ponte Romito nella vicina località toscana di Laterina. Silvano Vinceti ha presentato una ricostruzione virtuale del ponte e ha fatto riferimento a documenti dell'Archivio di Stato di Firenze a sostegno delle sue scoperte. Vinceti ha scoperto che Leonardo da Vinci visse presso Laterina al servizio del cardinale Cesare Borgia, tra il 1501 e il 1503, e che il ponte Romito aveva allora quattro arcate. Corrispondenza esatta con l'opera d'arte.
Andiamo ora a Laterina. Vinceti ha spiegato che la forma del fiume Arno in quella zona corrisponde al paesaggio raffigurato nel dipinto. Successivamente aggiungerò una sovrapposizione di immagini in Google Earth per rappresentare il ponte per aiutarmi a localizzarlo quando sono più lontano, e una linea di riferimento perpendicolare, un punto di vista inclinato di circa 7 gradi come nel dipinto. Ho già notato strade sinuose come nel dipinto.
Comincio dal lato ovest del ponte. Si noti che la sovrapposizione abbraccia il terreno. Ho posizionato gli occhi della Gioconda direttamente sull'antico Ponte Romito. Si noti che questa vista non mostra l'acqua sul lato sinistro né le strade sinuose. Tuttavia, l'altitudine è di di circa 75 metri sopra l'acqua. Ora il lato est del ponte, abbiamo subito una vista del ponte. Solo per informarvi, ho già setacciato l'area generale cercando il miglior punto di vista possibile, per il rendering del ritratto e lasciando il meglio per ultimo.
C'è acqua a destra e strade sinuose, ma sfortunatamente non c'è acqua a sinistra né strade. Faremo un percorso in cui continuano a comparire quelle strade curve. Ecco il ponte. Abbiamo l'acqua a sinistra e l'acqua davanti. Ecco le strade curve che sembrano così promettenti.
La X segna il punto che controllerei con ricerche relative ai residenti del cardinale Cesare Borgia. Troverei la sua residenza, troverei la posizione più probabile. Questa vista sembra avere tutto ciò che il dipinto richiede. Ci sono alcune discrepanze, tuttavia la posizione sembra molto positiva.
Conclusioni su Laterina. 1 - prospetto corrisponde alla foto. 2 - ponte aveva quattro archi come la pittura. 3 - strade con curve. 4 - piccole rupi accanto al ponte. 5 - vista sull'acqua su entrambi i lati.
Tuttavia la strada curva è all'indietro rispetto al dipinto.
15 maggio 2023 - E' il ponte Romito di Laterina in provincia di Arezzo quello che Leonardo dipinse nel paesaggio della Gioconda. Una ricerca coordinata dallo storico Silvano Vinceti, lancia una nuova teoria su un mistero che negli anni ha alimentato innumerevoli dispute. Tra le tesi sostenute, quelle che hanno suscitato più clamore, rinviano al ponte medievale di Bobbio, in provincia di Piacenza, e al ponte a Buriano in provincia di Arezzo. Ma ora quest'ultima ricerca - condotta grazie anche alla collaborazione dell'associazione culturale La Rocca e basata su nuovi documenti storici e comparazioni fra fotografie attuali e quanto raffigurato nel dipinto - ha reso possibile individuare quello che Vinceti pensa sia il "vero ponte della Gioconda"...
2 ottobre 2019 - Radio Vaticana - Un maestro di profondità (e di approfondimento ) fu Leonardo da Vinci. A L'altra Gioconda di Leonardo ha dedicato un libro il professor Silvano Vinceti, occasine per parlare di un genio la cui opera non si finisce mai... di approfondire! Clicca qui per ascoltare l'intervista
3 maggio 2023 - A distanza di oltre 5 secoli dalla sua creazione la Gioconda, uno dei dipinti allo stesso tempo più celebri ed enigmatici al mondo, continua a disvelare i suoi misteri. "È il ponte Romito di Laterina, in provincia di Arezzo, quello che Leonardo da Vinci dipinse nel paesaggio alle sue spalle". Lo rivela una ricerca coordinata dallo storico Silvano Vinceti...