Il ponte Romito di Laterina, quello dipinto nella Gioconda, alla Festa medievale
La scoperta dello storico Silvano Vinceti che quello raffigurato nel paesaggio della Gioconda è il ponte Romito di Laterina in provincia di Arezzo ha fatto letteralmente il giro del mondo, dagli Stati Uniti, ai paesi arabi e alla Cina. Ed è così che durante la tradizionale Festa medievale i risultati della ricerca condotta in collaborazione con l'associazione culturale La Rocca hanno avuto un posto centrale. Con una mostra presso Palazzo Guinigi sede del municipio di Laterina che dal 2018 insieme a Pergine Valdarno ha dato vita a un un unico comune. E una serata in teatro con proiezione del documentario "I Misteri della Gioconda risolti", realizzato dal videomaker Mark Soetebier e dal giornalista Massimiliano Ranellucci, seguita da una affascinante conferenza show di Silvano Vinceti, autore in passato di altre importanti scoperte sul capolavoro di Leonardo. A fare gli onori casa il sindaco Jacopo Tassini. Tra il pubblico anche il senatore toscano della Lega, Manfredi Potenti. La corrispondenza tra le immagini del dipinto e quelle riprese da un drone, anche per quanto riguarda le balze del Valdarno raffigurate alla sinistra di Monna Lisa, e un documento conservato presso l'Archivio di Stato di Firenze sembrano lasciare pochi dubbi. Anche se, ovviamente, solo Leonardo potrebbe dire che il suo ponte è proprio quello di Laterina. Ora - è stato giustamente sottolineato durante la serata in teatro - è comunque il momento di valorizzare la scoperta, unendo gli sforzi e dimenticando antiche rivalità. L'unico arco rimasto del ponte, che ne aveva quattro, va consolidato e l'accesso per ammirarlo deve essere reso agevole. Oggi arrivare sulla riva del fiume è molto difficoltoso. Mettere delle indicazioni e allestire un'area con informazioni e alcuni pannelli storici farebbe rientrare il Ponte Romito a pieno titolo tra i luoghi di Leonardo. Come ad esempio Monte Ceceri dove il genio del Rinascimento sperimentò la sua più grande macchina di volo: il “Grande Nibbio”. Facile comprendere come tutto questo avrebbe un effetto importante per il turismo e quindi per l'economia del territorio.
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