Botticelli - vita, opere e aneddoti
Tanti gli aneddoti sulla vita e le opere di Sandro Botticelli. In una luminosa giornata fiorentina, il più giovane Leonardo da Vinci e il Botticelli stavano commentando ad alta voce, in piazza della Signoria, alcuni passi della Divina Commedia. Nel frattempo il burbero Michelangelo, con una camminata veloce, passò vicino ai due. Leonardo, con tono ironico e provocatorio, si rivolse a Michelangelo chiedendo una sua interpretazione dei versi di Dante che erano oggetto di dibattito fra lui e Botticelli. Michelangelo rispose, con fare aggressivo e mordace, che non riteneva di dialogare con un pittore che iniziava le sue opere e le lasciava incompiute. Anche questo è un episodio che manifesta l'assenza di simpatia fra i due.
Alcuni episodi legati all'ultimo periodo di vita
Nel 1502 una denuncia anonima lo accusò di sodomia. Nel registro degli Ufficiali di Notte, al 16 novembre di quell'anno, è riportato come il pittore "si tiene un garzone"... In ogni caso sia quest'episodio che quello di dodici anni prima si risolsero apparentemente senza danni per l'artista.
La sua fama era ormai in pieno declino anche perché l'ambiente artistico, non solamente fiorentino, era dominato dal già affermato Leonardo e dal giovane astro nascente Michelangelo. Dopo la Natività mistica Botticelli sembra rimanere inattivo. Nel 1502 scrisse una lettera a Isabella d'Este offrendosi, libero da impegni, per lavorare alla decorazione del suo studiolo.
Nonostante fosse anziano e piuttosto in disparte il suo parere artistico doveva essere ancora tenuto in considerazione se nel 1504 venne incluso tra i membri della commissione incaricata di scegliere la collocazione più idonea per il David di Michelangelo.
Preso da una profonda crisi mistica, negli ultimi tormentati anni di vita bruciò alcuni suoi dipinti. Non li riteneva pura espressione della rigorosa religiosità del neo-platonismo, incarnata teologicamente dal suo maestro Marsilio Ficino, animatore del circolo neo-platonico fiorentino.
Il pittore, ormai anziano e quasi inattivo, trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il 17 maggio 1510. Fu sepolto nella tomba di famiglia nella chiesa di Ognissanti a Firenze.
Vita e opere in breve
Sandro Filipepi, detto il Botticelli, nasce a Firenze nel 1445. La sua formazione avviene nella bottega di Filippo Lippi, come ci mostra una delle sue prime opere: La Madonna con Bambino del museo di Capodimonte a Napoli. Influenzato anche dall'arte del Pollaiolo, Botticelli produce opere come la Fortezza e il San Sebastiano nelle quali ha particolare valore l'uso della linea, dando la prevalenza al motivo grafico anziché cromatico o plastico delle composizioni. Dopo una serie di opere che rispecchiano questo suo carattere iniziale, il pittore dipinge per Lorenzo di Piero de' Medici la Primavera. In questo dipinto, la figura centrale, che rappresenta Venere, si trova tra due gruppi di personaggi: da una parte Zefiro che insegue Flora e la primavera vestita di fiori, dall'altro le tre Grazie e Mercurio. In questo dipinto Botticelli raggiunge una perfetta armonia tra il ritmo lineare del disegno e la rappresentazione plastica delle forme, il tutto immerso in una luce evanescente e fioca. La stessa atmosfera, lo stesso uso di colori freddi e chiari, si ritrova nella Nascita di Venere che esegue tra il 1482 e il 1484 insieme ad altri dipinti quali: Pallade e il Centauro e Marte e Venere. Negli stessi anni dipinge anche quadri a soggetto sacro come la Madonna Magnificat e la Madonna della melagrana.
Tra i due capolavori, la Primavera e la Nascita di Venere, è situato il soggiorno romano dell'artista, durante il quale lavora, assieme a Cosimo Rosselli, al Ghirlandaio e al Perugino, ad alcuni affreschi nella cappella Sistina, eseguendo i tre riquadri con la Punizione dei ribelli, le Prove di Mosè e le Prove di Cristo.
Verso la fine del secolo il suo stile subisce un mutamento, la sua pittura si fa di carattere sacro, probabilmente dovuto all'influenza delle predicazioni di Savonarola. All'abbandono dei soggetti mitologici corrisponde un'indurimento delle forme, l'uso di un cromatismo più cupo, una mimica dei personaggi più patetica e un maggiore dinamismo nelle composizioni, anche se il carattere astratto delle sua produzione precedente è ancora presente.
Nel 1495 dipinge la Calunnia, la cui composizione è molto movimentata ed inquadrata entro un'architettura piuttosto fastosa. Tra le altre opere abbiamo la Natività, La Pietà, l'Annunciazione, che rispecchiano questo suo nuovo modo di dipingere, opere di alta tensione spirituale in forme arcaicizzanti. Botticelli muore a Firenze nel 1510.
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